La Via de la Plata è un Cammino per Santiago de Compostela che parte da Siviglia ed è lungo 800 km percorribili in 36 tappe. Questo percorso è conosciuto con vari nomi: Vía de la Plata (il più usato, ma che non si riferisce solo al percorso di pellegrinaggio), Ruta de la Plata (più attuale e di solito si riferisce al suo lato turistico), e Camino Mozárabe a Santiago (in questo caso si riferisce esclusivamente al percorso di pellegrinaggio). Il percorso da Granja de Moreruela, un villaggio situato a 40 chilometri a nord di Zamora, che porta a Santiago passando per Puebla de Sanabria e Orense, è conosciuto anche come il Cammino Sanabrese. E, come se non bastasse, il percorso tra Salamanca e Santiago via Puebla de Sanabria e Orense è anche conosciuto come il Cammino di Fonseca.
La Vía de la Plata deve la sua origine a un insieme di strade romane che collegavano il sud-ovest con il nord-ovest della penisola. Nel suo tratto centrale la strada romana ha il nome tecnico attuale di Iter Ab Emerita Asturicam; collegava due città romane di grande importanza: Emerita Augusta (Merida), capitale della provincia romana di Lusitania, e Asturica Augusta (Astorga). Secoli dopo, queste magnifiche strade pavimentate in pietra furono utilizzate dagli arabi nella loro conquista dei territori peninsulari, e più tardi, una volta completata la riconquista cristiana, furono i devoti di San Giacomo a seguire queste strade nel loro pellegrinaggio alla tomba dell’Apostolo. La denominazione “Plata” (argento) non ha alcuna relazione con il metallo argenteo. La sua origine non è nota con certezza, ma l’ipotesi più plausibile sembra essere un’evoluzione fonetica della parola araba Balata, che significa strada asfaltata.
I mesi migliori per fare il Cammino de la Plata sono marzo, aprile, maggio e ottobre. In giugno e settembre dovremo prendere delle precauzioni per quanto riguarda il calore. In luglio e agosto non è consigliabile, almeno il tratto da Siviglia a Salamanca. E l’inverno può essere una buona alternativa per chi desidera camminare in solitaria.
ATTENZIONE: Negli ultimi anni diversi pellegrini sono morti per un colpo di calore sulla Vía de la Plata. Non consigliamo di fare questo percorso tra giugno e settembre, poiché le temperature, soprattutto in Andalusia ed Estremadura, superano facilmente i 35 °C e, sempre più spesso, i 40 °C, raggiungendo i 43 o 44 °C in alcune zone.
La segnaletica del Cammino de la Plata
La segnaletica, con frecce gialle lungo tutto il percorso, è generalmente buona e non è particolarmente difficile da seguire. Certo, è più austera della segnaletica del Cammino Francese e, su un percorso così lungo, è normale disorientarsi a volte, forse più per disattenzione che per la scarsa segnaletica. In alcuni tratti, le frecce gialle sono sovrapposte ad altri segnali: cairn di pietra, cubi nel caso dell’Estremadura, repliche di pietre miliari romane, ecc.
Città, distanze e servizi lungo il Cammino de la Plata
Concentrandosi sul percorso attuale, la prima cosa da sottolineare è che le due parole che meglio riassumono l’essenza della Via de la Plata sono: solitudine e calore.
Per quanto riguarda il caldo, anche e soprattutto nel tratto da Siviglia a Salamanca, dipende, ovviamente, dal periodo dell’anno: in primavera e in autunno può essere intenso, e in estate può essere insopportabile. In alcuni giorni di luglio e agosto, in Andalusia ed Estremadura il termometro supera i 40 gradi (cioè all’ombra) a metà giornata. Camminare a questa temperatura è estremamente pericoloso, poiché il colpo di calore non è un avvertimento e può essere fatale. In queste circostanze non ci sarà altra alternativa che fare tappe brevi approfittando dell’alba o del tramonto per avanzare. Oppure, ancora più sensato, evitare di andare nella Vía de la Plata nei mesi più caldi.
La solitudine, il caldo, le lunghe distanze tra le città e i mille chilometri che separano Siviglia da Santiago, fanno di questo itinerario un percorso poco incline al sovraffollamento, nonostante l’aumento dei pellegrini anno dopo anno.
Comunità autonome e province attraversate lungo la Via de la Plata
L’itinerario della Via de la Plata passa per quattro comunità autonome e sei province: Andalusia (Siviglia), Estremadura (Badajoz, Cáceres), Castiglia e León (Salamanca, Zamora) e Galizia (Orense, Pontevedra, La Coruña). Nella variante attraverso Astorga il percorso passa dalla provincia di Zamora alla provincia di León.
Paesaggio della Via de la Plata
Per quanto riguarda il paesaggio, La Plata è molto esclusiva. A parte i fitti boschi di querce di Sanabria e Orense, a parte gli immensi campi ondulati di cereali che troviamo tra Salamanca e Granja de Moreruela, a parte gli oliveti e i vigneti che vediamo in Andalusia ed Estremadura, a parte le coltivazioni e i boschi di eucalipto che si estendono a La Coruña, a parte tutto questo e altro, c’è un tipo di bosco che fa dell’Argento un percorso unico: la dehesa. In Andalusia, in Estremadura e nel sud della provincia di Salamanca, si attraversano ampie dehesas; foreste chiare di lecci dove pascolano liberamente bovini e suini. Sono foreste di una bellezza suggestiva, risultato della trasformazione per mano dell’uomo di foreste primitive per lo sfruttamento estensivo del bestiame. Le dehesas più antiche hanno tremila anni.
È proprio in questi prati che troveremo spesso del bestiame. Alcuni di loro hanno un aspetto inquietante, ma di solito non indietreggiano alla vista di un camminatore. In ogni caso, è meglio essere prudenti, non disturbarli o avvicinarsi troppo a loro, soprattutto se ci sono giovani. Per fortuna, la Vía de la Plata non passa per nessun pascolo con tori da combattimento; altrimenti, questo sito web probabilmente non esisterebbe…
Per i ciclisti
La Vía de la Plata è un percorso attraente per i ciclisti, dato che una buona parte del percorso (ovviamente, non tutto) è ciclabile. E le pendenze, nel complesso, sono più basse di altre strade.