Il Cammino Mozarabico è un tratto di cammino di 200 km che parte da Almerìa o da Malaga ed arriva fino a Mérida dove si collega con la Via de la Plata il nome dato al gruppo di cammini per Santiago de Compostela che nel Medioevo erano percorsi da pellegrini provenienti da città andaluse appartenenti all’antico territorio musulmano di al-Àndalus.
Oggi, più precisamente, il Cammino di Mozarabe è il nome dato alla rete di cammini che iniziano a Malaga, Granada, Jaén e Córdoba e che si collegano con la Via della Plata in Estremadura. Questi percorsi sono stati recuperati da diverse associazioni giacobee andaluse, con il coinvolgimento di istituzioni regionali e locali, permettendo a numerosi pellegrini di intraprendere questo stupendo cammino grazie anche alle nuove segnaletiche.
L’orografia dominante tra Granada e Cordoba è quella di dolci colline, con alcune eccezioni di colline più ripide (per esempio a Moclín). Le caratteristiche paesaggistiche più ricorrenti sono le immense estensioni di oliveti, quasi infinite, che si estendono a perdita d’occhio. Infatti, oltre l’80% del percorso tra Granada e Cordoba attraversa gli oliveti. In alcuni tratti la monotonia del paesaggio finisce per annoiare un po’, ma quando in lontananza si comincia a intravedere un villaggio o una laguna piena di anatre, il cuore gioisce.
Tra Granada e Cordoba la maggior parte del percorso passa attraverso sentieri sterrati e in misura minore attraverso strade asfaltate e strade secondarie.
C’è anche un breve tratto della strada nazionale N-432 (Granada – Córdoba – Badajoz), che è soggetto a una certa quantità di traffico, ma non molto in quanto non esiste una strada a doppia carreggiata alternativa. Dobbiamo comunque stare molto attenti soprattutto quando lo attraversiamo.
Un’altra delle caratteristiche del Cammino di Mozarabe (tra Granada e Cordoba) è la notevole distanza tra le città e conviene rifornirsi di acqua in quanto le fonti non abbondano e da alcune non sempre fluisce l’acqua.
Dobbiamo evitare i mesi estivi per intraprendere questo cammino poiché in estate le temperature sono molto elevate e possono facilmente raggiungere i 40 gradi di temperatura ufficiale (all’ombra).
Il calore secco è un modo potente e silenzioso per disidratarsi, quindi anche a temperature moderate si dovrebbe portare abbastanza acqua. Si consiglia di bere spesso anche se non si ha sete ed evitare, almeno durante il cammino, bevande alcoliche. Naturalmente il cappello o cappello è essenziale in questo modo.
Attualmente il cammino mozarabico è poco frequentato e la segnaletica è stata da poco implementata.
Il cammino di Mozarabe è fattibile anche in bici dal momento che la maggior parte dell’itinerario avanza lungo comodi sentieri sterrati o asfaltati, senza dislivelli significativi se non per la salita a Moclín e la successiva discesa. Negli unici luoghi in cui i ciclisti possono avere qualche difficoltà è l’attraversamento di un fiume o torrente.
In molti tratti, il Cammino mozarabico segue lo stesso percorso del “Cammino del Califfato”, la cui segnaletica è fatta con pali di legno. Si tratta di un percorso da Cordoba a Granada per escursionisti e ciclisti, che mira a far conoscere l’eredità storica e culturale musulmana delle località di passaggio.