San Giacomo il Maggiore e San Giacomo il Minore: facciamo chiarezza
Giacomo di Zebedeo e Giacomo di Alfeo sono entrambi membri del selezionato gruppo dei dodici apostoli.
Il primo Giacomo, figlio di Zebedeo e fratello di Giovanni l’Evangelista è stato il primo apostolo a subire il martirio.
La tradizione narra che annunciò il Vangelo nella penisola iberica, ma nel 44 d.C. fece ritorno a Gerusalemme, luogo in cui venne arrestato e successivamente decapitato sotto il regno di Erode Agrippa.
Presumibilmente, sia il suo corpo sia il capo furono inumati nelle vicinanze della città santa.
Secondo la tradizione occidentale, i suoi discepoli riesumarono i suoi resti e li posero su un’imbarcazione, la quale, senza l’ausilio di timone o vela e guidata da una mano divina, navigò fino alla costa atlantica settentrionale della Spagna.
Proprio in questo luogo, vicino a dove, circa otto secoli dopo, sarebbe stato ritrovato insieme ai resti dei suoi due discepoli. Questo miracoloso rinvenimento infiammò o, forse, inaugurò la devozione all’apostolo nella terra ispanica.
Si fondò un luogo sacro nel campo dove le stelle indicarono la presenza delle sacre reliquie (il “campus stellae”), che da quel momento venne denominato Santiago (in omaggio al santo) de Compostela. Da fine primo millennio, questo luogo si affermò e persiste come una delle principali destinazioni di pellegrinaggio al mondo , come è ampiamente riconosciuto.
Il secondo Giacomo, noto anche come Giacomo il Minore, figlio di Alfeo, era spesso chiamato “il fratello del Signore”, dato che era probabilmente suo cugino o altrimenti imparentato. Rinomato anche con l’appellativo di “Giusto”, assunse la leadership della Chiesa di Gerusalemme, in quanto Pietro, Giacomo il Maggiore e Paolo erano impegnati a diffondere il Vangelo in giro per il mondo.
Il suo martirio si colloca nel settimo anno del regno dell’imperatore Nerone, dunque intorno al 61-62, sotto la guida del sommo sacerdote Ananos il Giovane.
Giacomo fu sollecitato dai leader giudei a pronunciare un discorso dal pinnacolo del tempio per dissuadere il popolo dalla fede in Gesù. Tuttavia, il suo discorso si rivelò di segno opposto, scatenando l’ira dei Giudei che lo fecero precipitare dal tempio. Poiché l’apostolo sopravvisse alla caduta, i suoi aggressori iniziarono a lapidarlo e, infine, fu colpito mortalmente alla testa da un lavandaio con un bastone per battere i vestiti. Il suo corpo fu sepolto dai credenti nei pressi del tempio. Nel IV secolo, le sue spoglie furono ritrovate e traslate in una chiesa di recente edificazione e, successivamente, nel VI secolo, in un’altra eretta dall’imperatore Giustino II, entrambe a Gerusalemme.
Le reliquie di questo apostolo sono attualmente diffuse in varie parti del mondo, con una consistente presenza a Roma, nella chiesa dei XII Apostoli, accanto a quelle dell’apostolo Filippo.
Si ritiene che il cranio di Giacomo il Minore sia conservato attualmente nella cattedrale di Santiago de Compostela, in un reliquiario a forma di busto, situato nella cappella delle reliquie , in una posizione di rilievo.

Si narra che il vescovo di Braga (oggi parte del Portogallo), Mauricio Burdino, abbia portato la reliquia nella penisola iberica, sottraendola da Gerusalemme intorno al 1109 e depositandola temporaneamente nel monastero di Carrión de los Condes, nella Castiglia, a causa dei pericoli lungo il cammino di ritorno.
Circa nel 1116, Urraca, regina di Castiglia e León, ne prese possesso e la donò alla chiesa di Santiago, all’epoca sotto la guida dell’arcivescovo Diego Gelmírez.
Quindi a Santiago de Compostela ci sarebbe sia il corpo intero di San Giacomo il Maggiore (anche se molte parti del suo corpo sono sparse in molte altre chiese cristiane), sia la testa di San Giacomo il Minore.
Tuttavia, uno studio di trent’anni fa , i cui risultati sono stati pubblicati solo nel 2022 da parte dell’antropologo forense Fernando Serrulla e commissionato dalla Direzione Generale del Patrimonio Storico e Documentario dell’Assessorato alla Cultura della Xunta de Galicia nel 1991, conferma che la morte di San Giacomo il Minore non corrisponde a quella descritta nella storia sacra e quindi la testa custodita a Santiago de Compostela potrebbe non essere quella del Santo.

La vita e il martirio di San Giacomo il Maggiore
San Giacomo il Maggiore, figlio di Zebedeo e Salomè, è una delle figure più complesse e affascinanti dell’ambito cristiano.
La sua chiamata alla fede, insieme al fratello Giovanni, segna l’inizio di un’avventura spirituale che lo condurrà a diffondere il messaggio di Cristo ben oltre i confini del territorio ebraico. Viene ricordato sia per la sua azione evangelizzatrice che per il suo martirio sotto il regno di Erode Agrippa I, divenendo così il primo apostolo a subire il martirio per la propria fede.
Traslazione delle reliquie e creazione di un luogo Sacro
La leggendaria traslazione delle sue spoglie da Gerusalemme alla Galizia rappresenta uno degli episodi più misteriosi e affascinanti legati al suo culto. La “Legenda Aurea” di Jacopo da Varazze narra dettagliatamente il miracoloso viaggio per mare del suo corpo, la sua sepoltura segreta e il successivo ritrovamento grazie a un inspiegabile fenomeno di stelle. La scelta della lontana Galizia non è casuale, ma si intreccia con antiche credenze e la necessità di creare un solido punto di riferimento cristiano nella penisola iberica.
San Giacomo il Maggiore e Santiago de Compostela
Il rinvenimento del sepolcro dedicato a Giacomo il Maggiore diede origine al pellegrinaggio a Santiago de Compostela, oggi considerato uno dei più importanti nel mondo cristiano.
Questo cammino ha attratto e continua ad attirare un numero immenso di pellegrini, determinando anche un impatto sociale ed economico nelle regioni attraversate, unendo in un viaggio comune individui di tutte le estrazioni sociali.
Simbolo di protezione e combattente: Santiago Matamoros e il periodo della Reconquista
Nel contesto storico e culturale della Reconquista, San Giacomo assunse un ruolo chiave, divenendo simbolo della resistenza cristiana e protettore in battaglia.
San Giacomo il Maggiore viene anche chiamato “Matamoros” (l’uccisore di Mori), mostrando un Giacomo guerriero e vendicatore e sottolineando la connessione tra fede e lotta contro gli invasori.
La designazione “Santiago Matamoros” risale a leggende e tradizioni medievali spagnole che lo presentano come un guerriero celestiale che aiuta i cristiani durante la Reconquista, in particolare nella battaglia di Clavijo, che avrebbe avuto luogo nell’844 d.C., a favorire la vittoria dei cristiani contro i Mori.
Secondo la leggenda, durante questa battaglia, quando le forze cristiane erano in difficoltà, Santiago apparve miracolosamente sul campo di battaglia, brandendo una spada e guidando un cavallo bianco.
La sua apparizione avrebbe infuso coraggio nei cristiani e terrore nei Mori, contribuendo significativamente alla vittoria cristiana.
Pertanto, la figura di Santiago Matamoros divenne simbolo del coraggio cristiano contro gli invasori e un potente icona per i cristiani in Spagna durante i secoli della Reconquista.
Tuttavia, è importante notare che la storicità dell’apparizione di Santiago a Clavijo è ampliamente messa in discussione e considerata piuttosto una creazione mitica o leggendaria. Nonostante questo, la figura di Santiago Matamoros ha avuto un impatto duraturo nella cultura e nell’iconografia spagnola, e il Cammino di Santiago, che conduce al santuario dedicato all’apostolo a Santiago de Compostela, è ancora oggi una delle più importanti mete di pellegrinaggio cristiano.
Note:
I Mori erano un gruppo etnico e culturale proveniente dall’Africa del Nord, principalmente da regioni che oggi corrispondono a Marocco, Algeria e Tunisia, anche se il termine è stato utilizzato in maniera piuttosto ampia nel corso della storia. Essi erano in gran parte musulmani, e le loro incursioni e insediamenti nella penisola iberica a partire dall’anno 711 d.C. segnano un periodo significativo nella storia della Spagna e del Portogallo.
Durante il periodo in cui i Mori governavano varie parti della penisola iberica, vi erano anche significative popolazioni di cristiani e ebrei. La convivenza tra queste diverse comunità religiose ed etniche ha avuto momenti sia di relativa tolleranza e scambio culturale sia di conflitto e tensione.
La Reconquista è il termine utilizzato per descrivere il lungo processo storico (dal 711 al 1492) durante il quale i regni cristiani della penisola iberica cercarono di riconquistare i territori occupati dai Mori. Questo fu un periodo caratterizzato da guerre, alleanze, matrimoni politici e conversioni religiose, e la sua complessa storia ha influenzato profondamente lo sviluppo delle culture spagnola e portoghese.
L’iconografia e il simbolismo Pellegrino
Le rappresentazioni di San Giacomo riflettono diversi aspetti del suo culto e del suo mito: l’apostolo pellegrino, il protettore, il guerriero. Ogni iconografia trae origine dai racconti e dalle leggende che si sono stratificate nel corso dei secoli, creando un immaginario ricco e variegato, il quale continua a ispirare arte e devozione.
Celebrazioni e feste di San Giacomo
Il 25 luglio, dedicato a San Giacomo, rappresenta non solo un momento di fervore religioso, ma anche un’occasione di incontro e condivisione per le comunità che celebrano il santo. Feste, processioni e manifestazioni varie colorano i territori, da Santiago a tutti i luoghi in cui il culto del santo trova radici.
Fonti e approfondimenti su San Giacomo il Maggiore e San Giacomo il Minore:
- “Legenda Aurea” – Jacopo da Varazze : per approfondire le leggende relative a San Giacomo.
- “Codex Calixtinus “: un’opera fondamentale per comprendere la nascita e lo sviluppo del pellegrinaggio a Santiago.
- Santi e beati – www.santiebeati.it : un portale ricco di biografie e informazioni su molti santi, tra cui San Giacomo.
- Oficina del Peregrino – www.oficinadelperegrino.com : sito ufficiale dell’ufficio pellegrini di Santiago de Compostela per comprendere l’attualità del fenomeno pellegrino.
- “The Confraternity of Saint James” – www.csj.org.uk : per uno sguardo approfondito e contemporaneo sul Cammino e il suo impatto.
- F. Serrulla. A Forensic Anthropological Study of Human Remains Attributed to the Apostle James Alphaeus, in Forensic Antrhropology , University of Florida. Sept. 10, 2021.
- https://reliquiosamente.com/
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