Il Cammino di Santiago, come tutte le altre attività, è stato bloccato il 14 marzo quando in Spagna è stato decretato lo stato di allarme per il coronavirus.
Da quella data, gli ostelli e gli alloggi sono stati chiusi e gli escursionisti sono scomparsi dai numerosi percorsi.
Per il momento, il 26 maggio, il dipartimento della Xunta de Galicia che gestisce il Cammino di Santiago e gli ostelli pubblici non ha rivelato la data di riapertura.
La libera circolazione tra le province non è possibile fino a quando non sarà passata la Fase 3 e non sarà stata raggiunta la “nuova normalità”.
Nelle fasi 1 e 2, i viaggi sono consentiti solo all’interno della stessa provincia e la Galizia ha richiesto che nella fase 3 ci sia mobilità interprovinciale. Inoltre, ci sono restrizioni per i viaggiatori stranieri, che non possono entrare in Spagna mentre le frontiere sono chiuse.
Il piano delle istituzioni
Al momento si stanno attuando i preparativi necessari per adattare gli ostelli alle nuove esigenze, come nel caso degli altri alloggi, ma sarà la Xunta de Galicia a dover dare il via libera alla riapertura totale affinché quest’estate si possa rifare il Cammino di Santiago con le condizioni di sicurezza essenziali.
Nelle mani del Dipartimento della Salute
Dalla Xunta de Galicia ricordano che il Consiglio dei Ministri ha approvato martedì 28 aprile 2020 il Piano di transizione verso una Nuova Normalità, che stabilisce i principali parametri e strumenti per la revoca delle misure stabilite nel Real Decreto di Allarme dello Stato per contenere la diffusione della pandemia.
Questo Piano è indicativo, in quanto definisce la road map del Governo per muoversi verso una nuova normalità.
“Le decisioni specifiche e finali saranno prese dal Ministro della Salute e dalle altre autorità delegate, in modo che possano cambiare se la decisione finale fosse diversa. In breve, dobbiamo aspettare di vedere come si evolve la pandemia”, spiegano.
Per quanto riguarda le date di inizio del Cammino di Santiago dopo l’emergenza Coronavirus, dalla Xunta non si sa con certezza (a fine maggio), quando potrà essere ripresa l’attività. “Chiediamo prudenza e responsabilità ai pellegrini. Speriamo di vedervi presto sul Cammino”, commentano, sperando in un ritorno rapido e sicuro.
Neanche gli hospitaleri non sono sul Cammino, come annunciato dai Volontari: “Abbiamo sospeso il nostro impegno di 30 anni di assistere gli ostelli e i pellegrini”, hanno ricordato in aprile, sottolineando che gli ostelli sarebbero stati chiusi durante lo stato di allarme.
Queste informazioni saranno aggiornate man mano che saranno disponibili altri dati.
