“Pazienza e unità”, questo è il messaggio che le amministrazioni e le entità che collaborano nel Cammino di Santiago vogliono trasmettere ai pellegrini, dopo l’ultimo incontro del Tavolo di dialogo.
La riunione è stata convocata dal Segretariato del Comitato Esecutivo del Consiglio Giacobino e dal Segretariato Generale della Cooperazione Culturale del Governo spagnolo, e vi hanno partecipato rappresentanti del Ministero della Cultura e dello Sport, del Ministero delle Finanze e della Funzione Pubblica, delle comunità autonome di Galizia, Castilla y León, Asturie, La Rioja, Navarra, Aragona e Paesi Baschi; l’Associazione dei Comuni del Camino de Santiago, il raggruppamento delle Associazioni di Strada del Nord, l’Associazione degli Amici delle Strade di Santiago nei Pirenei atlantici e la Federazione spagnola delle Associazioni degli Amici del Camino de Santiago, FEAACS.
Pazienza e unità, uno slogan che risponde alle principali preoccupazioni discusse al Tavolo di dialogo”, riferisce Luis Gutiérrez Perrino, presidente della Federazione spagnola delle Associazioni di Amici del Cammino di Santiago.
Per Gutiérrez Perrino, “è più che probabile che, nel momento in cui le restrizioni alla mobilità dei cittadini dei Paesi europei colpiti da uno stato di allarme cominceranno ad essere eliminate, i pellegrini cominceranno ad apparire sul Cammino”.
Per questo la Federazione spagnola chiede ai pellegrini di tutto il mondo di avere pazienza e di rispettare pienamente le raccomandazioni delle autorità, “per evitare rischi e danni inutili”.
La sicurezza è fondamentale
Senza scadenze o date, la Federazione vuole chiarire che il Cammino tornerà ad essere una realtà non appena sarà garantita la sicurezza di tutti i pellegrini. “La sicurezza è fondamentale.
L’applicazione di adeguate misure igienico-sanitarie sarà essenziale; si consiglia di procedere con cautela. Insieme, compresi i pellegrini, saremo in grado di ripristinare la fiducia in un Cammino sicuro. Intanto: “pazienza”, sottolinea il presidente.
Fino ad allora, in questo momento di eccezionalità causato dal Covid-19, il Tavolo di dialogo si propone di avvicinare il Cammino al pellegrino e che “alcuni degli eventi che si sarebbero messi in moto in questo periodo di confinamento possano essere convertiti in formato digitale”, in modo che il pellegrino possa godere di un Cammino supportato dalla tecnologia attraverso visite virtuali, concerti, documentari o letteratura. Alcune azioni sono già in corso, ma possono essere incoraggiate “per mantenere viva l’immaginazione del Cammino di Santiago”.
Unità e tempo per la riflessione
Un’iniziativa legata al messaggio di unità riguardo al presente e al futuro del Cammino di Santiago, frutto della riunione del Tavolo di dialogo convocato dal Segretariato della Commissione Esecutiva del Consiglio Giacobino e dal Segretariato Generale per la Cooperazione Culturale del Governo spagnolo, in cui i partecipanti hanno mostrato la loro preoccupazione per l’incertezza di fronte a uno scenario globale mutevole e sconosciuto, che è riuscito a chiudere il Cammino per la prima volta nella sua storia; e dall’impatto economico del confinamento e della limitazione della mobilità sulle Vie Giacobine, sulle città lungo il suo percorso e sui suoi abitanti, soprattutto quando la loro economia e il loro benessere dipendono dalla presenza e dal passaggio dei pellegrini.
L’impegno accettato da tutti è quello della collaborazione e del coordinamento: quello del sindacato”, informa il presidente della FEAACS, che ci invita a cogliere questo momento di riflessione come occasione per studiare e ridimensionare il Cammino, per individuare temi concreti e analizzarli.
Spiritualità vs. Turismo
Trovare il giusto equilibrio tra i due modi osservati di percepire il Cammino: dalla spiritualità, il Cammino come esercizio di introspezione e riflessione, insieme alla pratica dell’Accoglienza proposta dai Volontari Ospitalieri, i due motivi fondamentali per il pellegrino per tornare al Cammino; e dal dinamismo, in cui è il pellegrino che influenza il Cammino, attraverso lo scambio sociale, culturale, gastronomico ed economico, arricchendo il Cammino in tutti i sensi e, perché no, contribuendo ad alleviare il problema della Spagna svuotata lungo il cammino.
Due punti di vista, per capire il Cammino, assolutamente compatibili e complementari.
In questo momento di riflessione, l’impegno della Federazione spagnola sarà volto a rafforzare i concetti di spiritualità e di accoglienza, valori fondamentali di quello che chiamiamo pellegrinaggio tradizionale e che sono stati messi in ombra negli ultimi tempi da un’idea confusa di cosa sia questa esperienza, un’idea più vacanziera o turistica”, conclude Luis Gutiérrez Perrino.