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Cammino di Santiago e Coronavirus: è sicuro viaggiare in Spagna?

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Dal 1 giugno 2022, non è più richiesto il Green Pass né altra certificazione equivalente per l’ingresso/rientro in Italia dall’estero ed in contenuti di questo articolo non sono quindi più validi per il momento e lo speriamo anche per i mesi a venire.

Aggiornamenti di marzo 2020:

Dopo l’aumento dei casi di persone infette da Coronavirus (nCov-2019) in Europa, ed in particolare in Italia (l’alto numero dei casi è dovuto a un numero altissimo di test effettuati!), molti Stati hanno preso precauzioni per limitare le persone in arrivo dall’Italia dalle località focolaio.

Partire per il cammino di Santiago dall’Italia volando in Spagna per il momento non risulta un problema, anche se è bene sapere che una volta sbarcati nell’aeroporto di destinazione tutti i passeggeri sono sottoposti a misurazione della temperatura.

Risulta quindi poco conviente imbarcarsi su un’aereo anche solamente se con 37° di febbre: si potrebbe rischiare di dover saltare il poprio viaggio.

Il cammino rischia la chiusura?

La Federazione spagnola ha emesso un comunicato per i suoi ospitalieri. “Se si presentasse un caso di Coronavirus in un ostello, il Cammino verrà chiuso”.

La paura comincia a diffondersi tra gli stranieri che intendevano recarsi in Spagna per fare il pellegrinaggio a Santiago, mentre le associazioni giacobea chiedono al governo centrale e alle comunità autonome un protocollo d’azione specifico contro il coronavirus che non esiste per gli ostelli sui vari itinerari.

Per il momento, secondo i portavoce della Federación Española y de la Fraternidad Internacional del Camino de Santiago, non sono state ricevute istruzioni dalle autorità sui percorsi di pellegrinaggio, nonostante il continuo transito di escursionisti, che in questo periodo dell’anno (febbraio) sono principalmente coreani e italiani, la consueta convivenza in grandi stanze con letti a castello e il fatto che il periodo di incubazione permette di coprire un buon numero di tappe.

Questo venerdì, e in attesa di essere ricevuta dal subdelegato del Governo di León per proporre che sia l’Esecutivo centrale a coordinare le azioni, la Federazione delle Associazioni degli Amici del Cammino ha emesso un comunicato in cui propone che i pellegrini “analizzino se è il momento giusto” per iniziare la loro “avventura”.

Nello stesso documento, rivolto anche a tutto il personale ospedaliero o ai volontari che lavorano negli ostelli gestiti dall’organizzazione, la Federazione ricorda le raccomandazioni dell’OMS per il coronavirus e avverte che i pellegrini stanno “facendo uno sforzo per camminare con un carico”, “riposando male”, “soffrendo il freddo” o “mangiando e bevendo in modo inadeguato”.

“Il pellegrino deve essere consapevole che la sua sicurezza comporta l’incolumità degli altri pellegrini che lo seguono”, continua la nota. Con “l’esaurimento fisico, il nostro corpo è pronto a renderci più vulnerabili, ancor più se siamo già affetti da qualche malattia o sottoposti a qualche trattamento medico”, conclude la federazione, che inizierà questo fine settimana a La Rioja con i suoi corsi di formazione per i volontari degli ostelli.

Solo in Galizia, la rete pubblica dei diversi cammino per Santiago è composta da 70 ostelli e più di 3.000 posti letto, ma questa cifra si moltiplica più volte con la nascita di alloggi privati per i pellegrini.

Si tratta di un enorme servizio di alloggio distribuito su centinaia di chilometri che i viaggiatori utilizzano ogni giorno, di tappa in tappa, in un continuo movimento verso la fine del percorso.

Attraverso i villaggi e le città dove, come spiega la Federazione, “chi si ammala va in un posto di cura” e se la situazione è grave viene indirizzato in ambulanza all’ospedale di riferimento.

A causa di queste particolarità, avverte Juan Carlos Perez, presidente della Fratellanza Internazionale del Cammino di Santiago (FICS) e responsabile dell’ostello di Astorga, “se si verifica un caso di coronavirus in un ostello, il giorno dopo chiuderanno il Cammino”.

Il consiglio è quello di utilizzare il buon senso anziché il panico. Se avete già programmato di fare il cammino, andate avanti con la vostra pianificazione e rimanete aggiornati nella sezione Spagna del sito Viaggiare Sicuri (http://www.viaggiaresicuri.it/country/ESP ) e attraverso il Focus Coronavirus http://www.viaggiaresicuri.it/country/ESP dedicato.

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