Il cammino di Santiago, il viaggio attraverso l’Europa per raggiungere la città di Santiago de Compostela, ha creato numerose leggende e storie condivise dai pellegrini nelle notti fredde al calore dei camini di locande o ostelli alimentati dalla fantasia popolare.
Allo stesso modo, i racconti dei miracoli compiuti da San Giacomo il Maggiore (Santo al quale fu dedicata la Cattedrale di Santiago de Compostela), dalla Vergine Maria o da altri santi hanno aumentato la devozione a Santiago, e poiché provengono dalla tradizione orale, più di una versione rivendica la paternità dei miracoli. Vi portiamo alcuni dei più famosi racconti e leggende nate dal cammino di Santiago.
La leggenda del miracolo del Santo Graal galiziano
All’inizio del XIV secolo, un contadino saliva ogni giorno a O Cebreiro, il primo paese della Galizia sul Cammino di Santiago, dal vicino Barxamaior per ascoltare la messa.
Un giorno, durante una grande nevicata, un monaco celebrava la messa nonostante la chiesa fosse vuota. Quando il contadino entrò, il monaco mormorò: “Povero uomo, con questo tempo per venire da così lontano, correndo il pericolo di morire sulla strada, e solo per inginocchiarsi davanti a un po’ di pane e vino.”
In quel preciso momento, il monaco vide come l’ostia si trasformava in carne e il vino del calice in sangue e svenne per l’impressione. Il contadino corse ad aiutarlo, ma era già morto.
Questo miracolo fu conosciuto dai Re Cattolici, anch’essi in pellegrinaggio nel 1486, che donarono il reliquiario che ancora oggi è esposto in una cassaforte, accanto al calice, nella chiesa di Santa Maria, affinché i fedeli possano contemplarlo.
La leggenda del miracolo del gallo e della gallina
Questo miracolo avvenne a La Rioja, e più precisamente a Santo Domingo de la Calzada (tappa del cammino francese), nel XIV secolo.
Un giovane tedesco di nome Hugonell, pellegrino a Compostela accompagnato dai genitori, nella locanda dove alloggiano, fa innamorare la ragazza che si prende cura di loro. La giovane si dichiara, ma Hugonell si rifiuta.
La ragazza, disprezzata, mette una tazza d’argento nella borsa del giovane e lo accusa di furto.
Mentre si preparano a proseguire il pellegrinaggio, arriva la giustizia e che lo dichiarano colpevole condannandolo al patibolo. I genitori, disperati, non possono fare nulla per lui se non pregare Santiago.
Mentre salutano il corpo inerte del figlio, sentono la sua voce che dice loro che è vivo per la grazia del santo. e lo comunicano volentieri al corregidor (un funzionario reale), che in quel momento stava mangiando della carne di pollo.
Il funzionario prendendo in giro i genitori per le loro affermazioni, dice loro la nota frase: “Tuo figlio è vivo come questo gallo e questa gallina che mi stavo preparando a mangiare prima che tu mi disturbassi”.
In in quell’istante il pollo e la gallina presero vita e svolazzarono via allegramente.
Da qui il detto popolare: “En Santo Domingo de la Calzada, donde cantó la gallina después de asada”(A Santo Domingo de la Calzada, dove la gallina cantava dopo un’arrostita) . Il detto è abbastanza simile alla leggenda del gallo di Barcelos e probabilmente hanno un’origine comune.
La leggenda della fontana di Reniega
Questa leggenda sul Cammino di Santiago si svolge nell’Alto del Perdón, a pochi chilometri da Pamplona.
Un pellegrino, stremato dalla sete, arriva alla vetta. Il diavolo, che camminava lì, si avvicina a lui travestito da camminatore per indicare una fontana nascosta dove poter dissetarsi, purché rinunci a Dio, a Santiago o alla Vergine.
Il pellegrino, sebbene esausto, quasi morente, mantiene la sua fede e resiste a tutte le tentazioni. Poi Santiago appare vestito da pellegrino, scaccia il demone e porta il povero uomo alla fontana nascosta dandogli da bere dalla sua conchiglia.
La leggenda di Obanos
Questa leggenda sul Cammino di Santiago ha origine in Navarra, ad Obanos.
Una certa nobildonna, chiamata Felicia d’Aquitania, fece il pellegrinaggio a Compostela. Al suo ritorno rinunciò alla vita aristocratica e decise di rimanere ad Amocaín per prendersi cura dei poveri.
Suo fratello, Duke William, furioso per la decisione della sorella, andò a cercarla e di fronte al suo rifiuto, accecato dalla rabbia, la accoltellò.
Pentito, il fratello confessa il suo crimine a Roma, dove gli impongono la penitenza di andare in pellegrinaggio a Santiago. Al suo ritorno, rinuncia anche anche lui alla vita mondana e rimane ad Obanos come penitente accanto all’eremo della Vergine, sul monte Arnótegui.
Anni dopo fu nominato San Guglielmo e l’eremo gli fu dedicato. La festa per ricordare questa leggenda si svolge solitamente nella piazza del paese nella seconda quindicina di agosto.
La leggenda di Estella
Nell’XI secolo, i pastori e le loro pecore si riunivano ai piedi del Monte Puy.
Un giorno videro cadere mucchi di stelle sulla cima del monte. Corsero a vedere e trovarono una grotta con all’interno un’immagine della Vergine.
Avvisarono subito la parrocchia e quando il sacerdote e altri uomini decisero di togliere quell’immagine secondo loro falsa, si resero conto che era un impresa incredibilmente impossibile.
Decisero così che la Madonna voleva rimanere e costruirono un santuario nel luogo dell’apparizione.
Per questo motivo il re Sancho Ramirez, nel 1085, decise di fondare la città di Estella.